Libri: GRANDE COME L'UNIVERSO, La tua assenza è tenebra, Luce d'estate, Paradiso e inferno.
Parole: legàmi, eredità, scelte di comodo, coraggio, disoccupazione, scrittura curativa
Stefànsson è un autore che ha raggiunto il successo anche in Italia. Tuttavia la sua fama non è ancora all'altezza della sua bravura. Mi piacerebbe testimoniare i motivi del suo successo e fornire un testo breve in grado di convincere chiunque a farsi il regalo di leggere le sue opere.
Mi censurerò in quanto a durata del post, tanto ne seguiranno altri, perchè se Stefànsson è l'autore dell'anno 2022, c'è tutto il 2023 per parlare di lui.
Questo romanzo si svolge in più periodi da inizio 900 a oggi, e le parti nel presente sono ambientate a Keflavìk. Un ex luogo, in cui abbondano solo la disoccupazione e il vento.
Il signor Ari lo conosciamo perchè viene descritto da una voce fuori campo.
Lo scrittore e i suoi personaggi
E’ un cinquantenne in conflitto con sé stesso. Possedeva il talento della scrittura, e per un lungo periodo della vita l’attività di scrittore gli diede reddito e fama.
Ha mollato: la vita da artista sostituita da una vita che
considerava più comoda; qulcuno però non gli ha mai voltato le spalle. Ad esempio, il suo cugino preferito, Asmundur, che considera un
faro, la persona a cui fare riferimento quando si sente confuso; di fatto
Asmundur è co-protagonista di questa bella, possente saga islandese.
Ari ha una zia di nome Lilla, alla quale è molto legato,
chissà perché: Lilla è una donna anziana che non da mai segno di accendersi per una
passione. Nella sua vita, in tutto, ha scritto una poesia, e quella poesia è
per la morte della sua adorata figlia: Làra. La scrittura...
Lilla subiva dal suo compagno accuse riguardo al
proprio mal di cuore: “provi un dolore esagerato!” (per la perdita di Làra) le urlava. Tuttavia, gli è sopravvissuta. Serbando l'amore per Làra.
Lilla aveva un padre ubriacone. E due fratelli.
Ecco Ari in una frase, da post sintetico: “sembra che abbia offeso tutti”, in che modo? Smettendo di scrivere!
Jakob, padre di Ari, è protagonista della prima generazione in azione in questa bella, breve, saga familiare. E' un pescatore formidabile.
E' uomo che tutti rispettano. E che qualcuno invidia.
Svavar è amico da trent'anni di Ari. E' pure vicino di casa di
Snaefridur, donna emancipata di cui è innamorato. Non trova il coraggio di parlarle. Egli è uno dei tanti uomini che impallidiscono di fronte alle eroine create da Stefànsson.
La Matrigna di Ari appare solo in poche pagine. Un personaggio incredibile, che all'inizio viene chiamata La ragazza di Strandir. Strandir è la parola islandese per "spiaggia", e le spiagge d'Islanda sono quasi tutte nere. Sono molto amate dai pescatori. Pagine romantiche e piene di ribellione.
Ari, quando era giovanissimo – quindi al tempo in cui molti lo chiamavano il Professore, proprio perché “scriveva” – lavorava nel comparto pesce, possedeva una Saab con cui scarrozzava la comitiva di alienati e sembrava destinato all'oblio. Poi brillò, poi lasciò spazio alle aspettative di altre persone, e finì per sposarsi, "con una danese", diventare padre, lavorare e, quindi, smarrirsi. Segue un certo schema, un certo programma di vita, se mi spiego bene, per non essere costretto a individuare il proprio, fa come se uno schema "consigliato" fosse certamente adatto a lui. Questo comportamento diviene più importante per Stefànsson nel suo libro La Tua Assenza è Tenebra, che ti consiglio di leggere presto, perché è fresco fresco.
Tanti personaggi hanno la propria dignità sotto al cielo. I loro pensieri vari, ciascuno sotto alle stelle e sotto alle nuvole, ci servono tutti: ci fanno godere la lettura e, a volte, ci fanno riconoscere idee nostre. E quella volta comincia un'altra storia...
Lo scrittore e i suoi luoghi
Prendo come simbolo le parole di pag. 112: “le parole sono un vulcano, un magma che deve fuoriuscire”. Ci dicono molto: ci dicono che le caratteristiche geografiche dell’Islanda contaminano la scrittura di Stefànsson, ci dicono che questo libro è in parte autobiografico, dal momento che Stefànsson nel tour di presentazione del suo ultimo romanzo ha parlato di un periodo della sua vita in cui gli risultava impossibile evitare di scrivere. Fu da allora che decise di spendersi unicamente nella scrittura, lasciando la sua occupazione precedente; ci dicono che per l’autore è importante trasmettere il senso di liberazione e rappacificazione della scrittura, infatti queste parole riguardano il protagonista della storia.
Se le parole non escono, fanno danno, dentro di noi;
esse devono uscire.
Alla fine, questo è ciò che tiene “attivo” questo blog. Una lunga colonna piena di silenzi che assomiglia a un vulcano dormiente.
Dal mese di maggio, la mia occupazione, ovvero il lavoro
grazie al quale guadagno quanto mi basta, ha
assorbito molto più tempo del previsto - per mie difficoltà, superate; questa è la scusa (la principale, ma
non l’unica) che posso accampare per la latitanza. Non ho un pubblico a cui
rispondere, e quindi siamo, se vuoi, nel campo della “testimonianza”. Ho però
un messaggio: scrivere Fa Bene!
Non mi scuso perché non c’è nessuno con cui scusarsi, ma mi sento un po' in colpa. Trovo terapeutico scrivere (e pubblicare) il piccolo paradosso che ho vissuto quest'anno: aver dedicato tanto tempo a leggere ma avere tenuto il blog dormiente. Il vulcano è attivo, ma dorme. Scrivere richiede molto più tempo che leggere, e dato che il mio lavoro ha richiesto tanto tempo in più (tutto meritato! Se qualche collega legge: GRAZIE MAE, ti voglio bene!) non sono riuscito a scrivere quanto volevo. Ho sentito la mancanza della scrittura pubblicata: è sempre un brivido piacevole!
Un distillato, del 2022
Eccovi manciate di parole per alcuni dei libri letti in questo anno, che in totale, sono
stati 25:
1 Lo strano caso del dr Jekyll e mr Hyde: un giallo veloce e
conturbante che dovrebbe essere letto da tutti coloro che abbiano compiuto 13
anni.
2 Canne al vento: Deledda colonna portante della nostra
letteratura, personaggi forti, paesaggio vivo.
3 Metà di un sole giallo: il Biafra come specchio delle guerre contemporanee, gli intellettuali e la lotta di classe, quella vera, trasversale e universale.