sabato 30 settembre 2023

Tutto quello che è successo: Robertson "salva" l'America

Libro: Tutto quello che per poco non è successo (originale: The greatest thing that almost happened
Parole: contegno, pudore e crepacuore, #prestazione, #Midwest

Era giunto il momento di commentare l'ultimo tassello di una serie che amo molto, la serie di Morris Bird III scritta da Don Robertson tra il 1965 e il 1970. Questo è il romanzo di Don Robertson pubblicato in Italia da #nutrimenti nel 2022 grazie alla traduzione di Nicola Manuppelli, traduzione che fortunatamente per noi… è successa. E ne sta per arrivare un’altra, quest’anno! Ehi sono esclamativi per l’entusiasmo di quando la lettura ti scatena!
Il centro della faccenda è che la trama del romanzo è in bilico su tre cose importantissime che stanno per succedere a Morris Bird III.


Tre cose diverse e fondamentali che possono capitare a chiunque di noi. Tutte e tre in una parola: Passione. Il problema nel parlare di Robertson è che a Robertson ti ci affezioni subito. Lo Zio ideale, col quale chiacchieri volentieri, fai una passeggiata di pomeriggio d’estate, ti bevi un goccio. Il problema è se sai o no evitare di parteggiare senza critica. E un altro problema è aspettare il prossimo libro - anziché andare online e fare un ordine con spedizione gratuita di 5-6 chili dell’opera omnia dagli States. Ma quando puoi contare su Nicola Manuppelli, che tradurrà l’intera opera di Robertson perché dovresti imbarcarti in una lettura che ti rallenterebbe perché in una lingua che non è tua?). Manuppelli è autore, e scrive oltre a tradurre, e le sue traduzioni filano che è un piacere. C’ha la magia sulle dita ed è in sintonia con autori del calibro di Robertson, Guthrie, Dubus, e ovviamente il grande Chuck Kinder. La lettura è stata molto piacevole.
Il ragazzo Morris arrivò a capire il decoro, la grazia e tutto il resto. Come ci arrivò è lo scopo della trilogia a lui dedicata. Ci arrivò per esperienza diretta e perché stava attento agli altri. Da papà dico, azzardando, scoattando, che è stata la sua esperienza a fargli accendere le luci sugli altri. Penso alla nonna di Morris - conosciuta nei libri precedenti - tanto presente nei pensieri di Morris che cresce. E questo libro? Questo è la storia di come arrivò, il ragazzino, a diventare una “persona” adulta, rimanendo fondamentalmente inconsapevole dei propri pregi, e per questo santamente adulta.
Qui vediamo Morris attraversare i mesi decisivi della sua vita: freschi, pochi, ingrati.
Il decoro di una persona è oggi un tema da filosofi. Il decoro è relativo. Il lavoro chiesto a filosofi e pedagogisti oggi è dunque più utile che mai!
In effetti, però, se ne è occupato anche qualche romanziere. Ad esempio: Robertson.
Morris Bird III, orfano di madre, aveva un talento per la pallacanestro. La sua famiglia era originaria di Paradise Falls. Paradise Falls è una cittadina letteraria in cui succedono gli episodi del mondo immaginato da Don Robertson, un mondo dove aggiustare quello che non va nel mondo reale. Oh, Ok, questo può farvi pensare a un lieto fine. No. Non è così che funzionano i romanzi di Don Robertson. 
Spiace! (no, non è vero: sono belli così, senza lieto fine)

Morris bird III ha 17 anni ed è innamorato.
Ama Julie, e lei gli vuole bene. Però le cose tra loro non vanno come Morris desidera.
D’altra parte Morris sa bene che la natura della vita è il conflitto. Eh sì, dai. Le cose stanno così.
Questo ragazzo è fantastico quando da' queste prove di essere lui, semplice ragazzo americano, il più grande spettacolo del mondo. Se la vita è conflitto, è normale che l’amore sia litigherello, ed è naturale che Julie non faccia filare le cose lisce come Morris vorrebbe, vorrebbe tantissimo. Lui vorrebbe anche fare a meno di riappacificarsi, o stare lì a pensare, a rimuginare... Lui sente. Lui si è fatto già una certa idea di giusto e di sbagliato, ma non vorrebbe parlarne agli altri.
E’ la professoressa di lingua della sua classe che lo induce a esprimersi. Perfino su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, sissignore, niente di meno! E’ lei, la signorina Goldfarb, a fregarlo: lui non vorrebbe lasciarsi coinvolgere in conversazioni serie coi coetanei, figuriamoci sullo sbagliato e sul giusto, poi!

Non sarebbe stato male parlare anche dei due episodi precedenti della Trilogia, però ammetto che mentre li leggevo e me li godevo, ero più curioso di arrivare al termine che disposto a rischiare giudizi. Perché i finali di Robertson non sono prevedibili, non all' "americana". semmai sono neorealisti come i film di De Sica. Chissà che fine avrebbe fatto il giovanissimo Morris Bird III. Fosse stato uno scrittore italiano degni anni 50, sarebbe stato diverso: il finale realistico sarebbe stato probabile e il lieto fine improbabile. E Robertson è verista, ed è ironico, e unisce comicità e realismo nel destino “finale” di alcuni personaggi. Io, a Morris gli voglio bene da tre anni, non volevo sbilanciarmi, che poi magari il caro vecchi Robertson si scopre gli ha riservato una fine tragica (tutto questo perché non mi sono procurato Tutto Quello che per Poco non è Successo in versione original: lo farò, tutti dicono che Don scriveva da dio). 
Ed eccolo, il finale. Parlare di un libro che appartiene a una trilogia di cui si ignora l’epilogo ha senso se pensi al successo che sta avendo – tra il pubblico degli adulti – l’intrattenimento in salsa Serie-tv, che poi è una salsa che Robertson sapeva preparare: metti il piacere di ripescare le storie quotidiane, mettici la Storia con la S maiuscola (degli USA), mettici il saper narrare, i tanti personaggi e la creazione di un mondo. 

E' una poetica redimere la (le) vita (vite) con personaggi che si battono per un mondo che cambia continuamente? è una poetica fare romanzi storici, con ricostruzioni minuziose, per fare un backup del Paese che ami? non lo so. Robertson amava parlare dei buoni sentimenti, e ha creato personaggi prendendo tutti i connotati dalla vita vera di persone americane comuni, e ha fatto vivere loro vite comuni, molto coinvolgenti, in un mondo apposito, ma non in un mondo comodo e nemmeno su misura - ne per i personaggi, ne per la storia. 
Robertson ha creato Paradise Falls, e nel blog ci sono alcune gite in quella cittadina americana. E non ci sono critiche a Robertson. Ne allora ne ora. E tante grazie!