Libri: La gioia, all’improvviso – In tutto c’è stata bellezza - Lincoln nel Bardo
Parole: famiglia – inquietudine – bontà
naturale – misticismo - Lutto
L’autore è Manuel Vilas. Spagnolo. Tradotto in Italia
solo recentemente, ha una discreta produzione in patria.
Anni fa presi il libro PER il suo “predecessore”: un
errore diffuso. Allora non mi fece impazzire, ma aveva qualcosa di grande. Mi
rimase impresso. Poi bo’. Stette lì.
L’ho riletto da poco, proprio per quell’impressione. Temi
ripetuti, trascinati dal primo libro in Italia appunto, ma con forma nuova. La
struttura ha una certa elaborazione. Composta prevalentemente attorno al tour
di uno scrittore per il libro “predecessore”, libro che adoro: In tutto c’è
stata bellezza (Guanda, gennaio 2019).
Per inquadrare la situazione
Alcune ripetizioni, ma nelle totali 400 pagine c’è tanta
energia nuova. Forse è un po’ facile, perché si appoggia al successo dell’altro
libro. Io non critico Vilas: cosa non fai per vendere? Alla mancata critica
aggiungo però che solo chi non ripetendosi riesce bene è un genio, ogni
volta. Chi riesce ogni volta è un genio. David Foster Wallace era un
genio. Questo uso del chi è necessario quando l’argomento è una persona,
ma questo post non parlerà dell’autore, bensì del suo bel libro La gioia,
all’improvviso.
Questo libro è un romanzo, un romanzo con una trama breve
e verosimile, ma non è certamente un racconto codardo e fuggitivo, non è un
brodino. E’ impostato come biografia. Io lo ho letto senza conoscere l’autore –
non ha una back-list lunga qui da noi – ma come curiosità, per alcuni temi
presenti, temi tosti. Lui scrive di sé, ma a me il libro arriva piacevolmente
come un alternarsi di flusso di coscienza e impegno a esplorare il lutto, la
genitorialità, la professione artistica.
Chi scrive dice di essere codardo, per me però è un
lottatore.
Non è un truffatore. Hai letto subito che è legato a UN
ALTRO LIBRO. Culli una speranza: che Vilas faccia dei passi avanti
nell’elaborazione del lutto per i suoi genitori, speri che leggendo tu possa
dotarti di qualche strumento per questa materia. Sì, diciamo… per quando ne
avrai bisogno, ecco. Con tutta calma. E, insomma, compri La gioia
all’improvviso!

Un tema, o più di uno
Tema: io credo che per natura un figlio lasci il padre e
ugualmente lascia la casa di suo padre. Continua ad amarlo - lasciare la casa
non è in alcun modo legato al sentimento – e vive altrove. Si può anche restare
a casa coi genitori, ma è naturale - e quindi valido, valevole, accettabile -
lasciarla. Qui invece Vilas si inceppa sul fatto che i genitori non vadano
lasciati. Un papà non deve smettere di vedere i figli. È un mammone. Per il suo
pentimento? Per la sua vicenda, passata, desidera una sorte diversa con la
compagnia del figlio? Sarebbe umano, voglio dire: comprensibile.
Un aspetto da “Dislike”: frasi come: “Tutto mi chiama”
caratterizzano Vilas in entrambi i libri, ma, mm, per me è no.
Si fa troppe domande, si fa tutte le domande, rientra nel
girone degli speculativi senza limite. Quindi: senza meta. Quindi: mediterranei
all’eccesso. Ad esempio, si chiede: “perché mi succedono cose tanto belle?”
Queste frasi sono poetiche ma hanno una tara: cancellano
un pezzo di quello che è stato letto fino a quel punto. D’altronde noi avevamo
già capito che in tutto c’è stata bellezza. Perché rimettere in
discussione questo caposaldo? Come movente legittimo potrebbe esserci questo:
elencare il passato.
Molto bello il capitolo 72, perché pedagogico; mi è parso
molto equilibrato, pieno di indulgenza, e saggio. Ci ho trovato una saggezza
universale nel parlare di infanzia.
La salvezza presente nel libro In
tutto c’è stata bellezza è pure in questo volume; la salvezza si chiama
Alberto, tecnico della caldaia. Alberto è un uomo allegro. Il confronto con
questo uomo in carne, ossa e buonumore è funzionale all’accensione del
narratore. Alberto ripara Vilas. Ciò vale dire: Vilas si auto-ripara.
Fantastico!
Io sono stato una persona allegra. Ultimamente sono giù e mi sento finire.
L’allegria è la salvezza anche del libro, perché cambia i nomi dei personaggi e
cambia marcia. Il libro converge verso un obiettivo chiaro: l’amore salva,
giustifica e dà la vita. Questa volta, è la volta buona.
Oggi? Eh? E oggi, lo sono allegro?
È un giorno importantissimo, forse
formalmente può ingannare, sembrando leggero – se non vuoto di significato,
sembrando ripetitivo – almeno ogni 365 giorni, o sembrando sordo – se non
egoista. E’ un giorno “ALLEGRO” esso stesso, in quanto il 31-12 si fa festa.
Fino a prova contraria. Anche senza i botti (che siano maledetti, oltre che
banditi).
Oggi, cosa posso portare sul banco
di prova? Sono vivo è ho avuto una buona salute. Banale? Sì ma non scherzo.
Vado verso l’età del protagonista di questo romanzo biografico, e negli ultimi
giorni ho cercato, nella memoria e in un diario, gli aspetti positivi di questi
ultimi anni, quelli successivi alla pandemia. Ho trovato qualcosa. È la
reazione positiva della mia vitalità. Ho effettuato l’autoaiuto. Auto-riparazione.
Ha funzionato: ora ho una soluzione
al rabbuiarmi istintivo che mi accade con le news. Il mio presente… il nostro…
Io mi informo, lo ho fatto anche nel corso del 2024, con 2 anni di guerra
europea in coda, più altre tragedie: come fai a stare allegro con quello che
gira su Ansa, Studio Aperto, giornali online e compagnia bella?
“Chi vuole drogarsi, trova la SUA
droga”.
Suggerisco la musica: funziona!
L’immagine, migliaia di foto fino al caos: ottimo!
Altrimenti: il cinema.
Oppure: mangiare, ma questo ha i
suoi effetti collaterali (colesterali, biliari, gastroesofagei).
Un lieto fine ci vuole
Il libro, infine, in seconda
lettura, in questo anno qua, ha vinto; il mio scetticismo è sconfitto. Perché?
per la capacità di scrittura dimostrata su un temi difficili: la perdita delle
persone amate. Avrete sentito di Lincoln nel Bardo, di Ford? Lo hanno letto
molti: nel romanzo il rapporto con gli spiriti era scritto in modo indiretto e
funzionava per il lettore, come immedesimazione, come intrattenimento, distante
e impersonale. In questo libro ogni pagina è personale. Impossibile seguire una
biografia altrui passo passo, però nel mio caso (ripeto: nel 2024), cercavo un
aiuto per la mia biografia e per i miei lutti. Dal 2019, ho perso diversi
giovani amici e degli zii che mi erano molto cari. Ho pensato a Vilas come a un
sostegno. Lo è stato, ho dovuto però porre una distanza tra la sua
vicenda-storia, che è listata a lutto per i genitori e per l’amore non
dimostrato, e i miei lutti prematuri e inspiegabili.
È stato di aiuto.