martedì 10 dicembre 2013

Correntizio, Orizzonte, Unità e ... Facciatosta

Non siamo a scuola e le giustificazioni sembrano fuori luogo, ma per dimostrare - quantomeno a me stesso - che il blog è una cosa seria, penso di poter scrivere due parole a spiegare la mia prolungata assenza.
Nel mese passato ho percorso in equilibrio precario una fragile fune tesa da un punto A a un punto B, dove il punto A è la vita e l'insieme delle cose che ruotano intorno ad essa, e il punto B è la morte e i suoi malfamati dintorni. E' stato un viaggio andata e ritorno, e io ero il viaggiatore, non mi trovavo personalmente né in A né in B. Lo dico per quelli che stanno già pensando a una mia resurrezione. Purtroppo non è risorto nessuno.
Questo avanti e indietro ha assorbito ogni cosa di me, tutto qui.

Il post segue e attraversa alcuni avvenimenti pubblici di grande risalto: la morte di Mandela e la nascita del nuovo PD, la politica italienska e la crisi economica, stuff like these. I telegiornali generalisti parlano con eccessiva enfasi di questi due temi e della Rivolta dei Forconi. C'è un movimento popolare degno di interesse anche in Ucraina, però (dico Ucraina perchè lì è roba fresca, anzi fredda, ma c'è da pescare anche altrove). C'è un natale dei consumi che si avvicina: verrà accolto da consumatori ampiamente impreparati a fare festa. Di questi due ultimi temi credo si parli poco, troppo poco, e male, troppo male. Dis-tratti.
Ci sono ancora dei militari in attesa di giudizio in India - e rischiano grosso - e ci sono degli attivisti di Greenpeace con delle grosse grane pendenti nei confronti del governo russo.
Penso che parlarne potrebbe cambiare qualcosa. L'opinione pubblica può fare qualcosa, specie se uno Stato Nazionale - ed è, ahime, il caso dell'Itahia - è ai suoi minimi storici come peso internazionale. Invece si parla di crisi economica, una questione che non muterà certo grazie al chiacchiericcio televisivo.
Il fatto è che la libreria mi offre ogni giorno la possibilità di vedere con una certa calma temi oscurati o appannati da altri media (perchè la LIBRERIA E' UN MEDIUM), e questo mi fa riflettere.
Come si fa causa al Comune, che mi chiede l'IMU anche se lo Stato non me la chiede più? Come si fa una class action efficace? Nel suo libro, Vespa non lo spiega. Troppe pagine vergate nei salotti buoni.
Perciò oggi parlerò di libri "sfigati"...

Un modo chiaro per descrivere il significato di "sfigato"? Lo sfigato è uno che non viene invitato alle feste.
Allo stesso modo, i libri intorno ai quali faccio un ragionamento oggi non partecipano alla festa delle "vendite natalizie". Aggiungo però che se dovessi partire per un'isola deserta, o meglio per Marte NON porterei nessuno di questi libri. Che sono:

1 EVANGELII GAUDIUM, Bergoglio, edit. SAN PAOLO, 300 pp., € 5.90
2 ISLANDA CHIAMA ITALIA, Degl'innocenti, Arianna Editrice, 200 pp., € 11.90
3 I TRE GIORNI che sconvolsero il PD, Zampa, Imprimatur editore, 150 pp., € 12

D'ora in vanti non userò più il maiuscolo a sproposito. Questo è il mio "Impegno 2014" ... ah ah (vi do due giorni per capirla).

Voi non potete immaginare quanti legami ci siano tra questi tre libri sfigati. Voglio dire: tra legami forti ed altri flebili e arditi, ce ne sono davvero un'infinità. Questi tre volumi per me sono un vero trittico. Credo proprio che gli autori abbiano scritto a sei mani, otto se contiamo lo Spirito Santo.
Ad esempio l'autore del libro 1 viene, se non lo sapete, da una lunga gavetta in Argentina, che è l'unico grande paese (40 milioni di abitanti) ad avere in comune col l'Islanda (320 mila, libro 2) la capacità di uscire da una crisi economica profonda e di enorme gravità. L'altro è l'Ecuador, mi pare, ma è più piccolo.
Tutti i testi sono usciti quest'anno e tutti appartengono alla saggistica economica. Tutti e tre svelano l'apparenza e vanno dritti al punto senza finzioni: il primo è 'na spece de enciclica che - finalmente - contiene le parole recenti dell'autore, Papa Francesco, dopo innumerevoli pubblicazioni su di lui in cui ci sono scritte parole non sue; il secondo descrive come fare il "colpo del secolo", ovvero come cancellare i propri debiti e vivere felici e contenti - il volumetto inoltre colma una distanza geografica discreta ma che si tende a esagerare; il terzo riporta documenti e intere conversazioni dei reali interpreti di un disastro politico tra i più imbarazzanti della storia del nostro paese (18 - 20 aprile 2013). Tre libri impossibili da riassumere: come avete letto sono piuttosto brevi. Il più lungo è anche il più economico...
Altri legami: 1 e 2 indicano che nella Chiesa Cattolica e in Islanda (badate, non si può chiamarla Repubblica Parlamentare d'Islanda) c'è stata una svolta, il libro 3 indica che da noi, nella Repubblica Italiana, una svolta non c'è stata. Il fatto che non ci sarà nemmeno in futuro è una mia opinione, mentre al riguardo la Zampa, autrice, non si sbilancia.
"I flussi di denaro non esistono": è una delle conclusioni che illuminano le pagine - a tratti tecniche - di Degl'innocenti. Secondo lui gli islandesi hanno compreso il concetto "i soldi servono, ma non governano".
Vediamo al volo come ci arriva: l'Islanda aveva un debito di alcuni milioni di dollari con le banche, ma la maggioranza della popolazione ha deciso che la colpa è delle banche. Il debito lo pagheranno le banche. Chiaro? Per me è chiarissimo. Vi invito a esprimere dubbi. E' utile specificare: non so se l'Italia può fare quello che ha fatto l'Islanda. So che ci sono delle differenze tra Italia e Islanda. In Islanda fa più freddo e non ci sono rotaie. I treni italiani sono quindi migliori dei treni islandesi ...
Gli islandesi sono usciti a modo loro dal neoliberismo. Lo hanno fatto senza scomporsi, come un serpente che lascia la vecchia pelle. Loro avevano avuto bisogno del mercato. Lo sono andati a cercare, lo hanno trovato e se lo sono tenuto in casa. Fino al 2008 ("la nazione più felice del mondo", si diceva allora). Poi si sono sentiti traditi dal mercato. E gliene hanno cantate quattro.
Ricordate Naomi Klein e il suo libro-manifesto "No logo"? Per lei il neoliberismo è una specie di tessuto speciale molto intricato, fatto di multinazionali che si legano al potere che si lega alle banche che si legano alle multinazionali. Imbrigliando (imbrogliando? ho detto imbrigliando?) gli altri. Da questo intreccio gli islandesi - cioè "gli altri", gli uomini comuni - si sono divincolati. Si sono stretti insieme e hanno intonato in coro "Ciao ciao debito"... Questo iter, durato pochi anni, mi ha condotto dritto dritto alla protesta dei forconi-furgoni (il movimento è partito dal settore trasporti). In questi giorni, in qualunque città italica, a chiunque può capitare di incontrare un uomo vestito col tricolore che distribuisce volantini. Sul volantino troverà scritto "basta tasse", che è la traduzione italiana di "basta debiti". Il motivo per leggere "Islanda chiama Italia" è la speranza. Stare uniti produce forza.
Il PD ne è un esempio lampante. Non certo per i fatti attuali, ma per quelli che vanno da un anno fa ad aprile 2013.
Essere disuniti, indebolisce. Partiti politici deboli non riescono a fare nulla. Il partito che ha preso più voti non è riuscito a fare nulla. Troppo tempo è stato sprecato, ancora nessuno si è presentato a pagare il conto. La parola più brutta di questo post è correntizio. Il PD è correntizio. Il libro della Zampa lo dimostra, anzi lo denuncia, e di questo bisogna darle atto, dato che lei nel PD c'è dentro fino al collo.
Denuncia sé stessa. Credo si tratti di un atto consapevole.
Ricordate le ultime elezioni politiche? Un suicidio del PD, uno dei migliori suicidi della Storia d'Italia! Ricordate l'elezione del Presidente della Repubblica e la faccenda dei "franchi tiratori"? Implosione del PD - la cui potenza d'urto fu amplificata dal maldestro tentativo di incolpare altri partiti. In "I tre giorni" trovate davvero una gran mole di dettagli sulla questione. Cronaca di fatti decisivi vista da dentro, che ho trovato credibile. Se vi è antipatico Prodi, però, non lo leggete, per favore.
La Zampa è un'allieva del Professore, anzi: una devota. Gli riconosco una bella facciatosta: denunciare il correntismo e dichiararsi prodiana.
Ma io vorrei parlare solo di parole e di libri. Il correntismo è una parola che merita attenzione, perchè è attuale, è di moda e fa... tendenza. Nei partiti, nei sindacati e nelle aziende il correntismo è un dato di fatto. Perciò va da sè che lo sia anche nella Chiesa Romana (ci sono obiezioni?). Il correntismo divide il corpus dispensando l'appetitosa illusione di potenziare singole parti del totale. Funziona molto bene dove c'è spazio per i complotti, le sedizioni e le lotte di potere. Restringe la visione, dal generale si passa al particolare, rinnovando il duello tra Machiavelli e Guicciardini. Sono passati 600 anni, poco è mutato. Perchè l'uomo, se cambia, cambia poco col metodo graduale e tanto per scatti (basti pensare ai nostri amici X-men). Il correntismo è un fatto umano, come il peccato. Peccato!
A proposito di peccato e di correnti, è ora di motivare la lettura di "Evangelii gaudium": è bello da leggere. Sapete come è fatto? E' composto da tanti brani, brevi e meno brevi, stesi con un linguaggio perfettamente comprensibile. I termini più aspri sono "esortazione" e "apostolica" e li trovate in copertina. Per convincersi che si tratta di una "cosa di chiesa" bisogna proprio leggere l'introduzione, che non ha scritto Bergoglio; è di Semeraro, che coadiuva il papa nella riforma della Curia. Stando agli annunci, si vogliono serrare le fila,  rafforzare il contatto tra fedeli e istituzioni (ecclesiastiche). Gente, pare davvero che la Chiesa Romana cambierà. Ho preferito questo libro tra decine legati alla figura del papa, che ho comunque dovuto vagliare in libreria, perchè le vecchine dopo il terzo libro "del papa" non ci capivano più nulla. Avevano ragione: nelle librerie c'è troppa roba sull'argomento. Troppo, pure le figurine! L'eccesso è editoriale, chiaro? Il sospetto cresce: monetizzare la popolarità di Francesco. Però questa "enciclica mascherata" è bella, ragazzi; ha un alto tasso di quel linguaggio della "prossimità" che sta facendo la fortuna di questo pontefice; è chiara; è emozionante. Il libro mostra un pensiero dall'orizzonte ampio.
Si può dire "tardo-socialista" nello stesso testo in cui si parla del papa? Allora sia: ci trovo delle tracce di socialismo - ve le andate a cercare (solo un indizio: pag 237 "il tutto è superiore alla parte", mi ha fatto pensare a Mandela che rinuncia alla liberazione per arrivare al benessere di tutto il Sudafrica).
Saggistica economica due volte: costa poco e parla anche di finanza. Mi piace l'invettiva contro l'economia dell'esclusione ( "il denaro che governa invece di servire", vedi libro 2). Vi anticipo che restano dei paletti mooolto cattolici: tipo una variante soft ma sempre inopportuna di maschilismo e la negazione della patente di progresso civile alla ricerca scientifica, se essa si immischia nell'oscura, eretica materia dell'aborto.
I temi sono davvero tanti, non vado oltre.
Leggere questo papa mi ha fatto bene. Provate! Anche se, certo, è da sfigati... Comunque...
Se a parlare è un uomo che sembra buono, è più facile credere nel perdono... Possiamo peccare!

Ah, se la Chiesa aderisse davvero a questo libro...

 p.s.: la cosiddetta "politica italiana" non esiste, ecco perchè scrivo italienska.


5 commenti:

  1. Hai dimenticato un pezzo di post o butto il mio smartphone?

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  2. NON BUTTARE NIENTE! Faccio esperimenti per tenere col fiato sospeso gli interessati. Inoltre dovevo verificare una fonte. Quindi sono pronto. Il seguito del post è...

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  3. Ottimi sputi, come sempre e con tanta ironia. Approfitto, biecamente, per segnale un mio pezzo per approfondimenti-spiegazioni sulla questione islandese..

    http://www.italia24ore.it/201312021459/economia/islanda-il-mutuo-lo-paga-la-banca-che-ha-causato-la-crisi.html

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  4. Letto e seguito! Vorrei anche confessarti che la foto di sfondo di Bloghema è islandese! Sì, l'ho scattata nel 2004. La strada si chiama N1 o Ring Road, nome che è tutto un programma. Nonostante sia l'arteria principale della grande "isola delle meraviglie", è spesso deserta. La foto l'ho fatta sdraiato a terra. Il silenzio era totale...

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  5. Ce l'ho fatta. Ho letto tutto. Ora quanto ci metterò ad elaborare un commento decente?!?!

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