Libri: Bitglobal, L’ultimo cliente, La linea d’ombra
Parole: bitcoin, rischio, fiducia, verità
Qualcosa di stimolante e ad alto
tasso di novità.
Questa è, stringi stringi, la mia
impressione su Bitglobal, un romanzo
uscito da poco e che ho già riletto: è una fiction
che insegna qualcosa a chi ha curiosità per la Scienza delle finanze e per
l’Informatica. Se lo vorrete, espanderà il vostro sapere. Altrimenti … è un
giallo, classico perche distribuisce bene gli indizi e sfida i neuroni,
innovativo perché bilancia la trama con un tema di attualità. Anche se il
vostro bagaglio culturale non crescerà, le endorfine verranno rilasciate a
fiumi!
Veniamo al “nocciolo”: come è
nato questo post?
Pietro Caliceti, autore di
Bitglobal, ha già scritto un romanzo, un legal thriller, L’ultimo cliente. Un sabato è passato in incognito in libreria e mi
ha domandato, con discrezione: «Scusi, avete L’ultimo cliente?». Gli ho fatto,
più o meno, così: “certo che lo abbiamo, un giallo che presenta la crisi delle nostre
aziende”. Lui mi ha detto qualcosa tipo “l’autore sono io”, timido (guardandosi
le scarpe). Quattro chiacchiere. E così…
Abbiamo presentato Bitglobal il
26 maggio scorso, un solo giorno dopo la pubblicazione; è venuta la tv locale,
è iniziata la vendita, sono arrivate le recensioni positive. A Caliceti
l’operazione-originalità è riuscita. Il suo nome non supererà mai Katy Perry o
Francesco Totti nelle ricerche su Google, ma anche lui ha la sua unicità.
IL BITCOIN, IL LIBRO E LE LINEE
D’OMBRA.
Il Bitcoin: col termine bitcoin
si possono indicare tre cose diverse e legate: è il nome di una moneta
virtuale, che nessuno stampa ma che tutti possono usare, definisce la “rete dei
pagamenti” effettuati con questa moneta virtuale ed è anche il programma che si
deve usare, scaricandolo su pc o su mobile, perché la moneta circoli; dire Bitcoin e un po’ come dire Spirito Santo.
Le transazioni con monete
“emergenti” non sono il vostro forte? Oh, allora avete DAVVERO un buon motivo
per provare questo libro. Ci sono un paio di spiegoni, densi, fighi e un po’
lunghi, innestati naturalmente nell’intreccio, che illustrano questioni
complicate tenendo il lettore dentro la trama. La lunghezza mi è parsa, a fine
lettura, indispensabile. Caliceti è partito dal bitcoin, ma la sua
preoccupazione è scrivere una storia originale. Il bitcoin, semmai, preoccupa
le banche Wells Fargo sparse per il mondo, e chiunque ricava denaro dalle
commissioni sui pagamenti: il nuovo sistema, infatti, scavalca allegramente tutto
il lavoro fatto da American Express e compagnia bella. Magari assisteremo a
qualche cambiamento nel settore bancario...
Il libro: una storia per il
grande pubblico contiene temi universali. Le monete virtuali non hanno lo
status del tema di interesse universale (per ora), quindi cosa c’è di universale
in questo volume?
Rischiare per un grande profitto. Non si tratta di avidità, ma di
un moto istintivo meno concreto. A p.394 si legge: … “la gente, se solo spera di riuscire comunque a cavarci un profitto,
accetta il rischio di essere
ingannata […]ma nonostante questo investe comunque”.
Questo brano descrive uno dei
passaggi di Linee d’ombra vissuto da alcuni protagonisti di Bitglobal; ho
deciso di lasciarlo così, con una riga bianca eloquente, e penso che la cosa
migliore sia non dire altro.
Ovviamente il libro non si
risolve qui; contiene altri temi universali e io sono riuscito a isolarne due:
La fiducia e la verità. Il
contesto in cui questi due temi vengono sviluppati è specifico, esclusivo: i
protagonisti della vicenda sono l’avvocato Greg Giuliani e il suo giovane
assistente Fabio Mengoni; tra uno studio legale e un altro, si deve concludere
un affare multimilionario tra la BitGlobal - un azienda leader nel settore
Bitcoin - e un fondo di investimento italiano guidato dall’aristocratico
manager Leonardo Della Rovere. Questi è il cliente “tosto”, di grande carisma e
blasone, del brillante avvocato Giuliani. BitGlobal è composta dal duetto
Dobson & Galsworthy, esperti l’uno di informatica e l’altro di matematica
finanziaria, i quali, nel tentativo di strappare a Della Rovere e i suoi soci
cifre a otto zeri, dipingono l’azienda come l’astro nascente della new economy.
Tutto vero?
“La fiducia prima di tutto”. Sembra uno spot? Uno spot abusato: questo abuso
potrebbe essere lo spunto da cui è partito Caliceti. Sembra che tutti ci dicano
“prendi i nostri prodotti, accetta il nostro consiglio”. L’autore ci sottopone scene
in cui i vari attori devono fare i conti con la fiducia: le riunioni in uno
studio legale tra spirito di squadra e tradimento; la collaborazione tra
l’assistente giovane e fiducioso e un avvocato molto dotato, suo capo; lo
stesso avvocato, infine, vede messa alla prova la fiducia che lo lega a Della Rovere. Più volte il lettore si chiede “questo
personaggio si sta fidando di quest’altro? è rischioso! si rivelerà un errore?”
“La verità assoluta è un’opinione”. C’è un passaggio-chiave a p.281,
cioè in pieno negoziato: due squadre contrapposte, che vogliono scucirsi
centinaia di milioni di euro a vicenda, tensione al massimo e energie nervose
allo stremo. Il lettore è già diventato Mengoni, perché Mengoni assiste alla diatriba. Sul campo della
battaglia per il contratto, il piano si inclina più volte,
e la lettura ne segue l’inerzia,
e la segue da presso,
e l’inerzia s’inverte sempre più
velocemente…
… “Certo, pensò Mengoni, c’è
anche questo problema. Però lo stesso ebbe una sensazione strana. Era come se
ad ogni momento venisse fuori un nuovo strato di verità. Erano tutti veri; ma
se erano tutti veri, c’era davvero una verità?”
Mengoni è il personaggio che deve
passare la Linea d’ombra; più di una volta. Ogni volta con un torcersi di
viscere.
Qual è il disagio? Il disagio,
per me, è che ho ricordato quando ho vissuto la “sensazione strana” di un
passaggio tra livelli di verità diversi, quando mi è parso incompleto quello
che per un po’ era stato il mio strato di verità “di comfort”. E per giunta, al
disagio di riconoscere che mi ero
sbagliato, si aggiungeva la sensazione di non poter in alcun modo fare a
meno di accettare che la nuova verità fosse migliore della precedente;
che sarebbe stato stupido rimanere allo stato anteriore, ma altrettanto sarebbe
stato insufficiente il procedere. In pratica: la follia.
Le Linee d'ombra: nelle scene intorno al brano
riportato si scende sempre più in profondità, a un punto in cui potremmo rivolgere domande a noi stessi, in mancanza di occupazioni migliori. Il negoziato per Bitglobal, credo sia uno
stratagemma da scrittore per parlare di Noi: è un negoziato simbolico, per così
dire; è il tentativo di fare un patto, il patto che cerco tra due me stesso, quando c’è una scelta
cruciale da fare, quando devo crescere e sono in procinto di passare una Linea d’Ombra.
Avete presente quando si
percepisce che, sì, potrei scoprire di più, ma avverto un allarme, un fastidio,
e se scavo troppo potrei “sfondare”?
Dubiti che ci sia un fondo, un
traguardo definitivo e soddisfacente. E pensi che la risposta migliore sia,
davvero, che non c’è UNA verità. Che conviene saper stare meglio possibile
nella verità che si percepisce, coi sensi tesi e aperti al mondo attorno.
Questo me lo ha dato Bitglobal.
Auguro a Caliceti di continuare a
scrivere le “cose vere” con il suo tono discreto e sensibile. Di insistere
nella ricerca di novità: così continuerà a essere unico, e i suoi libri continueranno
a piacere.
Emanuele, mi sa che manca qualcosa a questo post, a meno che non sia un anticipo a una futura recensione del romanzo editato dalla Baldini e Castoldi.
RispondiEliminaA proposito di libri, è stato pubblicato il mio secondo romanzo.
Ti lascio qui il link, se sei curioso di saperne di più:
https://francescavanniautrice.blogspot.it/2017/05/nel-tuo-nome.html
Un abbraccio!
indovinato! sto rielaborando un post su BITGLOBAL della Baldini&Castoldi, che è ricco, veramente RICCO di implicazioni. (Inoltre ero in mobilità e volevo sperimentare se fosse possibile pubblicare da quel posto remoto... così ho scritto il TITOLO).
RispondiEliminaVADO A VEDERE IL TUO LIIIINK!